UIL FPL VENEZIA

Francesco Menegazzi

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Venezia, 17 dicembre 2020 – Si è tenuto nel pomeriggio di oggi l’incontro con il Prefetto di Venezia richiesto da Fp Cgil e Uil Fpl sulla grave situazione presente nelle Ipab e nelle Residenze per Anziani della nostra provincia dovuta dalla pandemia. Il Prefetto Zappalorto ha introdotto rappresentando l’importanza che le Ipab e le Residenze per anziani rivestono nella tenuta di questa crisi sanitaria, sottolineando come l’attenzione agli anziani non possa mancare proprio in questa fase di emergenza.

Come Cgil e Uil abbiamo ribadito la nostra preoccupazione dovuta all’alto numero di anziani positivi e anche dall’alto numero di contagi tra gli operatori, che sta mettendo in discussione l’assistenza agli anziani.

Siamo purtroppo in una condizione in cui nella rete delle RSA (pubbliche e private), a causa della carenza di personale, non si riescono a garantire adeguate cure e i lavoratori sono logorati fisicamente e psicologicamente dalla situazione di forte stress
che vivono ormai da 10 mesi. C’è bisogno di assumere decisioni forti per la tenuta del nostro sistema e non possiamo lasciare sole le nostre strutture per anziani che sono una parte essenziale del nostro sistema sanitario.

I morti e il numero crescente di positivi tra gli operatori non si risolve diffidando le strutture, come abbiamo appreso dagli organi di informazione, ma assumendosi in pieno la drammaticità di quanto sta avvenendo e assumendo le scelte tenendo presente che il sistema va tutelato e difeso nella sua complessità. Personale delle Ipab e delle Residenze per Anziani che è bene ricordare non ha percepito alcun incentivo economico per aver affrontato l’emergenza a differenza, ad esempio, di quello della sanità pubblica e che dal 2004 aspetta contrattualmente il riconoscimento della sua professionalità, alla pari del personale sanitario.

Come Cgil e Uil riteniamo ci siano le condizioni di un intervento, sia nei confronti delle Ulss, del Ministero della Salute e della Regione Veneto, per procedere ad un reclutamento straordinario di personale utilizzando le graduatorie pubbliche in essere. Le Ulss dovrebbero assumere a proprio carico questo personale per distaccarlo poi nelle Residenze per anziani producendo sia l’effetto di rafforzare gli organici che di evitare il collasso economico delle strutture e l’eventuale conseguenza di un aumento delle rette alle famiglie.

A questo si aggiunge l’esigenza di rafforzare l’utilizzo dei dispositivi di protezione e un coordinamento costante per il loro reperimento. In particolare abbiamo anche sottolineato come vi sia sempre maggiore preoccupazione sull’utilizzo dei test rapidi e sulla loro affidabilità in queste strutture, soprattutto peravere una puntuale sorveglianza sanitaria sui lavoratori e di come sarebbe necessario utilizzare ciclicamente sempre il tampone molecolare, con intervalli brevi.

Il Prefetto ha ascoltato e condiviso molte delle nostre preoccupazioni e si è impegnato a convocare la prossima settimana un tavolo tecnico che coinvolga le Residenze per Anziani, il Comune di Venezia, la Regione e altre soggetti utili a definire piani di intervento e proposte per reggere questa fase di grande emergenza.

Lo stesso Prefetto si è impegnato nel coinvolgere e coordinare gli altri Prefetti del Veneto.

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Roma, 16 dicembre 2020

Bene la volontà di riallocare le risorse risparmiate derivanti dallo smart working per i dipendenti pubblici, ma stiamo aspettando da mesi una chiara regolamentazione di questo strumento, che deve essere garantito fino alla fine dell’emergenza sanitaria. Così Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL e Sandro Colombi, Segretario Generale della UILPA.

“L’ampliamento dello smart working tra i lavoratori della pubblica amministrazione è superficiale, senza regole né criteri di scelta: non ci sono ragionamenti sui servizi da erogare né sui diritti dei lavoratori, come quello alla disconnessione – continuano i Segretari – abbiamo già visto che, quando le cose non funzionano, come al solito, si punta il dito verso i dipendenti pubblici descrivendoli come fannulloni, mentre la realtà è ben diversa: in questi mesi hanno dimostrato di essere l’ossatura del Paese, mostrando la loro competenza, impegno e professionalità nelle corsie degli ospedali, nelle strade per garantire la sicurezza dei cittadini, nelle scuole, negli uffici dei servizi socio-assistenziali.”

“Chiediamo certezze al livello normativo, in primis la soppressione dei vincoli dell’art.23 del Decreto Legge 75/2017 e la conseguente piena applicazione della contrattazione integrativa, altrimenti le belle parole del Ministro rimangono lettera morta – proseguono i sindacalisti, che ribadiscono – servono risorse strutturali e non giochi a somma zero: le cifre snocciolate dal Ministro da questa “una tantum” non sono minimamente sufficienti ad aprire un confronto serio per un piano straordinario di assunzioni, per il rinnovo contrattuale, né tantomeno per il sistema di classificazione del personale, così come per la riqualificazione e valorizzazione dei lavoratori. Inoltre, i dati assunzionali presentati sono gravemente insufficienti rispetto ai bisogni di rinnovamento generazionale della P.A. – concludono Librandi e Colombi – Sappiamo perfettamente che siamo di fronte a una pandemia senza precedenti, ma siamo stufi di continuare ad assistere ad un teatrino politico che non affronta una riforma seria e strutturale della Pubblica Amministrazione per garantire più diritti, più welfare ai lavoratori e più servizi ai cittadini”.

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Con grande soddisfazione in data 11 dicembre abbiamo sottoscritto un accordo con la Cooperativa Anthesys, società che opera nel settore dei servizi alla persona ed in attività di supporto socio assistenziale, anche con l’ausilio di soci svantaggiati, che ha sede a Spinea e che riconosce un premio per tutti i Soci!

Questo accordo è significativo perchè dimostra che non tutte le cooperative sono in situazione disagiata e il comportamento da un anno a questa parte sta ad indicare una posizione strumentale ed inaccettabile.

“Ricordo come le centrali cooperative e molte cooperative stesse contrabbandano il rinnovo del contratto nazionale come un peso economico insostenibile – afferma Piero Polotant’è che chiedono poi di dilazionare le trance degli aumenti già scaglionate nel contratto stesso. Non posso non dimenticare la posizione della lega delle cooperative che in questi due ultimi anno ha bloccato la contrattazione aziendale anche intervenendo personalmente, come la Socio Culturale, o le modalità proposte a coloro che sono obbligati a diventare soci per essere assunti, come avviene per la Cooperativa Codess che chiede 1000€ a fondo perduto e 3000€ di quote sociali.”

Non possiamo non rilevare come in questo 2020 sia stata strumentale di richiesta del’ FIS anche in casi non necessari, come avvenuto per la Coopselios, per la quale abbiamo fatto segnalazione anche all’Inps.

“Spero e auspico – prosegue Poloche in questo momento si possa aprire una riflessione e una verifica su cosa sta succedendo nel mondo del Terzo Settore perché se è ben giusto che tutti diano il loro apporto nell’emergenza, sarebbe altrettanto giusto che tutti fossero “figli dello stesso padre” anche nell’essere riconosciuti economicamente.”

Clicca qui per scaricare l’accordo

accordo premiale coop Anthesys 11.12.2020

 

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Si è tenuto il 10 dicembre un nuovo incontro in ULSS 4 per proseguire il confronto sulle materie di contrattazione ed essere aggiornati sulla situazione della pandemia Covid 19 in atto.

Al momento ci sono poco meno di 100 ricoverati presso l’Ospedale di Jesolo, suddivisi nei reparti Covid  in terapia intensiva, tuttavia restano in equilibri i nuovi ingressi e le dimissioni. E’ stata chiusa l’Area Omogenea e l’Area Materno Infantile di Portogruaro e il personale è stato trasferito a Jesolo per 30 giorni a rotazione, salvo disponibilità a restare a Jesolo su base volontaria.

“E’ innegabile che la situazione sia difficile ed a tratti drammatica – afferma Francesco Menegazzi Segretario UIL FPL – ma non possiamo che ribadire l’importanza del confronto con le Organizzazioni Sindacali per la gestione dell’emergenza. Lo spirito del nostro ruolo è di fare da ponte tra Lavoratori e Amministrazione e abbiamo l’esigenza di essere costantemente informati.”

Abbiamo poi avuta la certezza che sono state finanziate le risorse in applicazione dell’art.29 comma 2, lettera b) del DL n°104 il cosiddetto Decreto Calabria legate al recupero delle liste d’attesa, attraverso forme di progettualità diverse e risorse previste per TUTTO il personale del comparto. Abbiamo chiesto che siano rispettati gli equilibri e che vengano assegnate un numero di ore omogeneo tra i diversi progetti e non slegato dall’emergenza Covid in coerenza con l’articolo di legge specifico.

Abbiamo poi chiesto chiarimenti sul tema della produttività, dopo le segnalazioni del personale che ha avuto significative riduzioni nella corresponsione del saldo erogato a novembre. Riteniamo che il meccanismo vada rivisto perchè troppo penalizzante e difficilmente comprensibile. A fronte infatti di una scheda di valutazione migliore dell’anno precedente, molti Lavoratori sono stati penalizzati perchè nella propria UO ci sono più dipendenti o il tasso di assenza è stato inferiore. Ci sembra un’assurdità da correggere. 

“Avevamo già sollevato il problema alla fine dell’anno scorso – ribadisce Menegazzipoi il Covid ha impedito la discussione di questo argomento, così come per le fasce. Ma ora non è più tempo di differire la revisione degli accordi e dei meccanismi, che dobbiamo cercare di fare in modo di semplificare.”

A margine la consueta questione del riposo compensativo. L’Azienda dice di aver fatto alcune verifiche e ritiene che l’impatto non sia così importante come da mesi stiamo sottolineando, ma noi riteniamo che vada calcolato in modo diverso. Si sta cercando di adottare con Sigma, un sistema-meccanismo che metta in automatismo il pagamento. La difficoltà di questi mesi ha impedito tuttavia di approfondire la questione che, comunque non intendiamo tralasciare.

Presente al videoincontro anche Carla Castelletto per la UIL FPL. Il prossimo incontro è previsto per il giorno 22 dicembre.

Clicca qui per visitare la pagina del nostro sito.
Clicca qui per scaricare e divulgare il comunicato n°24.

ASL4 – 201210 Comunicato UIL 24-2020 trattativa

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Ecco il commento di Mario Ragno Segretario UIL FPL di Venezia e Coordinatore UIL FPL Veneto, nonchè componente della Sergretria UIL Veneto Confederale, alle dichiarazioni della Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone dello scorso 6 dicembre. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil saranno convocati solo il 10 dicembre, pertanto lo sciopero non sarà revocato.


Gentile Ministra,

la sua lettera nei toni oggi è più distensiva di altre affermazioni da lei fatte nel passato, prendiamo quello che di positivo ha.

Scioperare il giorno 9 è, per chi ha dedicato mezza vita lavorativa come me al Sindacato, una responsabilità enorme. Da un lato la responsabilità verso un Paese in piena “guerra” e dall’altro quella di dar voce alle migliaia di colleghi che da tanti anni vivono con frustrazione la loro condizione di lavoro e nonostante ciò ci mettono l’anima e sono la stragrande maggioranza. La frustrazione di lavorare in una P.A. dove la parola merito è solamente una presa per il sedere, dove l’organizzazione del lavoro spesso è arcaica, dove la politica si sostituisce alla dirigenza, dove perfino i primari vengono nominati per appartenenza, dove, purtroppo, non raramente la dirigenza è accondiscendente per mantenere posto e privilegi. Pagati poco e male, dove alla capacità è preferito il lecchinaggio.

Negli anni avete tolto alle OO.SS. e di conseguenza ai Lavoratori diritti e non privilegi conquistati con il sangue dai nostri genitori e nonni. La “ragion di Stato” ha coperto quintali di nefandezze. Avete inserito tutta una serie di regole assurde che non hanno nessuna logica se non di penalizzare chi lavora. Oggi Lei scrive che le economie che si produrranno con il lavoro agile potranno essere impiegate per la contrattazione di secondo livello, bene, mi deve spiegare però, qual è il principio che da un decennio vieta alle amministrazioni locali, di poter destinare nuovi denari alla contrattazione di secondo livello?
Perchè nella loro autonomia i comuni ad esempio, non possono spendere in servizi nuovi che comportano una spesa da inserire nella contrattazione di secondo livello? Saranno i cittadini a valutare l’operato di quella amministrazione.
Mi spiega perchè viene scritto nei contratti nazionali che sarà attivata la commissione x o l’organismo y e poi con l’Aran non si riesce mai a sedersi attorno ad un tavolo? Lei non era ancora ventenne quando sottoscrivemmo il CCNL degli Enti Locali 2002-2005, nel gennaio 2004, quasi 17 anni fa. Li dentro l’art. 12 prevedeva la costituzione della Commissione Paritetica per il Sistema di Classificazione, che doveva rivisitare i profili professionali alla luce di nuove competenze e professionalità, tanto per capirci e per farle un es.: nella sanità l’infermiere è inquadrato in categoria D nelle Ipab in categoria C, per entrambi ora serve la laurea per l’ingresso, che viene chiesta anche per fare l’educatrice di asilo nido o insegnante alla scuola dell’infanzia. Sono 17 anni che aspettano, mai convocata!!!
Mi spiega perchè a fronte di un contratto firmato da due parti, poi si tiene conto del parere di una sola di queste, fatalità quella vostra? Mi spiega perchè nei nostri contratti interviene di continuo la Corte dei Conti, spesso con pareri opposti tra regione e regione, debordando ampiamente i suoi compiti? Ma che li firmiamo a fare i contratti se poi sono altri che decidono?

Con la pandemia si aggiunge il problema della sicurezza e degli organici…. spero non vorrà anche Lei come tanti altri illustri opinionisti dei salotti televisivi chiedere dov’era il sindacato, quando si è fatto lo scempio della Sanità Pubblica, quantomeno Lei dovrebbe sapere che le leggi si fanno in Parlamento!

Se vuole veramente cambiare la P.A. farla diventare la locomotiva trainante di questo Paese, inizi con i fatti, sarà lungo, difficile il rinnovamento, molto più faticoso ed a volte impopolare del galleggiare, ma l’Italia tutta ne ha bisogno e se lei avrà il coraggio e la forza di farlo, il Sindacato sarà al suo fianco. Convochi le Segreterie Nazionali già domattina, 3 gg sono pochi, ma possono essere tanti.

Mario Ragno
Coordinatore Uil Fpl Veneto

Dadone

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Si è svolta nella giornata del 2 dicembre la video-trattativa in ULSS3, dove sono stati siglati degli importanti accordi con l’Amministrazione. Innanzitutto l’accordo per le progressioni orizzontali anno 2020, per il quale sono disponibili circa 1.000.000€.

“Era necessario chiudere l’accordo economico entro l’anno – afferma Francesco Menegazzipena il rinvio all’anno successivo dei passaggi di fascia. Le risorse sono poco più dell’anno scorso e consentiranno, analogamente al 2019, il passaggio di circa il 30% del personale avente diritto in ogni graduatoria con le regole già esistenti. Un ottimo risultato – conclude Menegazzi – che ci consentirà di completare il passaggio nella fascia superiore di tutto il personale nel quadriennio 2018-2021.”

Chiarita e chiusa anche la questione relativa al riconoscimento delle attività prestate in orario aggiuntivo, ovvero aeroporto, drive-trought e altro ancora, per il quale verranno utilizzati fondi di bilancio e non risorse destinate alla produttività. Nello specifico, saranno utilizzate le risorse derivanti dall’art.29 comma 2, lettera b) del DL n°104 il cosiddetto Decreto Calabria legate al recupero delle liste d’attesa.

Con le quote residue destinate al personale di collaborazione derivanti dall’attività di Libera Professione anno 2018, sono stati poi finanziati alcuni progetti obiettivo, compresa l’attività INAIL presso i Pronti Soccorso per la quale verrà definita la quota pro-capite in un prossimo successivo accordo.

Inoltre, con gli avanzi dei progetti Covid abbiamo infine concordato di ripristinare le indennità di terapia sub-intensiva e malattie infettive, sospese per disposizioni regionali il 31.07, insieme ad un paio di progetti svolti dal personale sanitario in debito orario, resisi necessari per affrontare l’emergenza nei mesi scorsi.

Abbiamo ottenuto quello che chiedevamo da tempo – aggiunge Stefano Boscolo Agostini componente UIL in Esecutivo RSU – senza andare a intaccare i fondi del comparto. Era da mesi che chiedevamo quanti soldi erano disponibili per l’attività di libera professione e attraverso queste risorse diamo risposte al personale che ha svolto attività specifica in orario aggiuntivo in questo periodo.”

A margine abbiamo ribadito la richiesta di istituire una banca ore per il personale con funzioni di coordinamento e pesatura annuale superiore ai 3227,85€ che ha accumulato orario straordinario in questi mesi e che, per unilaterali disposizioni della ULSS3, rischia di vedersele azzerate a fine anno. Oltre al danno, sarebbe un’enorme beffa per coloro che hanno fatto decine di ore straordinarie e, vista la situazione, sono nell’impossibilità oggettiva di poter recuperarle.

Per quanto riguarda l’emergenza Covid abbiamo chiesto la ripresa di un confronto periodico e ci auguriamo di essere convocati entro la settimana prossima per fare il punto della situazione. C’è stato anche comunicato che è stato contattato l’Ing. Seno di ACTV al quale è stato chiesto il ripristino delle linee di navigazione sospese nei giorni scorsi che stanno creando enormi problemi al personale pendolare.

Presenti all’incontro anche Monica Catullo quali componenti dell’Esecutivo UIL in RSU oltre ad Arianna Penzo e Giuseppe Puglisi per conto della UIL FPL.

Puoi approfondire questa e altre informazioni nella pagina dedicata del nostro sito all’indirizzo http://www.uilfplvenezia.it/sanita-pubblica/ulss-3/.

Leggi e scarica il volantino cliccando qui.

ASL3 – 201202 Comunicato UIL 7-2020 trattativa

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Su assunzioni e rinnovo dei contratti nella Pa in legge di bilancio non ci sono risposte adeguate”.

Così Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in merito a quanto emerge dalla lettura della bozza della legge di Bilancio, dalla quale: “Rispetto alle dichiarazioni del Governo delle scorse settimane – osservano -, non si intravede quella svolta necessaria per i settori pubblici, né sul fronte rinnovamento della Pa né su quello del cambiamento”.

“Sull’occupazione – spiegano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco – da anni chiediamo di mettere a fuoco la grave emergenza occupazione nelle pubbliche amministrazioni, che anche il Covid ha dimostrato essere una priorità, se vogliamo dare risposte adeguate ai cittadini e non solo nel settore sanitario. Così come siamo costretti a registrare che neanche sul fronte contrattuale il governo ha scelto di investire sulla contrattazione per rilanciare una riforma urgente e necessaria del sistema di classificazione, un grande piano di riqualificazione del personale e i salari dei dipendenti che rimangono tra i più bassi d’Europa”.

“Per queste ragioni – osservano i dirigenti sindacali – avevamo già espletato le procedure relative allo stato di agitazione del personale dei comparti sanità, funzioni locali e funzioni centrali. Dal testo della manovra sul quale oggi ci sarà il confronto tra governo e sindacati, non ci sono ragioni che fanno venir meno la mobilitazione e quindi andremo avanti con proclamazione dello sciopero dei settori pubblici. Avevamo chiesto un tavolo con il Governo su assunzioni, contratti e interventi urgenti ed emergenziali sul fronte della sicurezza. Ad oggi questo confronto non è partito”.

La situazione nel Paese – continuano – desta forte preoccupazione e i lavoratori pubblici hanno agito con grande responsabilità: settore educativo, assistenti sociali, polizia locali, dipendenti degli enti che si occupano di previdenza e assistenza, medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari e sociosanitari, lavoratori della sicurezza, a tutti questi lavoratori che sono parte del funzionamento meritano un rinnovo dignitoso del loro Contratto di Lavoro. Con il Recovery Fund il paese dovrà correre più veloce e fare bene sia dal punto di vista della progettazione che della spesa dei Fondi Europei. Non solo dobbiamo usarli per investimenti nel settore pubblico per dare più servizi e protezione ai cittadini ma dobbiamo anche qualificare e valorizzare chi lavora nel sistema pubblica. Le risorse sono uno strumento, il lavoro delle persone è quelle che rende gli investimenti cambiamento reale. Oggi è il sindacato confederale ad essere determinato sulla necessità di un cambiamento radicale del settore pubblico investendo su innovazione, competenze, riforma delle carriere mentre la politica continua con il dibattito ormai anacronistico sul fatto che il solo tenere le persone in un ufficio di per sé determina produttività”.

“Nel contratto 16/18 – ricordano – le risorse del fondo previsto dal governo (85 euro medi),insieme all’indennità di vacanza contrattuale (20 euro),furono una prima risposta ad un blocco salariale imposto dal 2009. Sono ferme indennità da oltre 10 anni, non si sbloccano le risorse per la contrattazione decentrata e incentivare cosi la produttività (queste non sarebbero risorse aggiuntive ma nella disponibilità dei fondi e che norme e pareri della ragioneria generale dello stato bloccano). Insomma dal Governo si ripropone una ricetta vecchia come il cucco e che ad oggi ha fallito: burocrazia difensiva, nessun cambiamento, provvedimenti di legge che bloccano qualsiasi dinamismo organizzativo. Sono le stesse amministrazioni che stanno chiedendo in queste ore di avere maggiore flessibilità contrattuale, più personale, più strumenti per favorire l’innovazione”.

“Sono poche le risorse per il salario, poche e non per tutte le aree professionali le risorse per specifiche indennità, non c’è attenzione alla necessità di innovazione, vorremmo ad esempio poter superare inquadramenti professionali desueti e inserire le nuove figure professionali. In tale contesto, è prioritario che in sede di rinnovo dei contratti si affronti seriamente il capitolo delle relazioni sindacali al fine di restituire ruolo e valore alla contrattazione, in particolare attraverso la riappropriazione di materie utili alla gestione della transizione verso l’innovazione dei servizi a partire dall’organizzazione del lavoro e dalla salute e sicurezza che nel settore pubblico sono prerogativa del datore di lavoro mentre nel privato della contrattazione. Le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico dicono basta a questa opera di svalorizzazione e si preparano alla mobilitazione generale: è ora di cambiare la Pa e di farlo con chi rappresenta il lavoro. O ci sarà il tavolo del Governo con le Categorie per recuperare le risorse necessarie al cambiamento o continueremo nella nostra azione di lotta” concludono Sorrentino, Petriccioli, Librandi e Turco.

Scarica il volantino cliccando qui.

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IMMUNI DA COSA?
La violenza di genere ai tempi del Covid 19

Il Coordinamento Pari opportunità e politiche di genere UilP Uil del Veneto ci invita tutti e tutte a impegnarci ogni giorno per renderci immuni “anche” dalla violenza di genere.

Il vaccino contro la violenza di genere siamo noi!

 

Quest’anno il 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è una ricorrenza particolarmente sentita, perché la pandemia di coronavirus ha avuto, tra le tristi conseguenze, anche quelle dell’aumento della violenza contro le donne.

Man mano che i Paesi hanno implementato misure di blocco per fermare la diffusione del coronavirus, la violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica, si è intensificata: in alcuni paesi, le chiamate ai numeri di emergenza sono aumentate di cinque volte. Come indicano i dati della UNFPA, l’agenzia delle Nazioni Unite, solo nei primi tre mesi di confinamento, aggressioni e femminicidi sono incrementati del 20% in tutti gli stati membri e secondo uno studio dell’ONU, quest’anno potrebbero esserci 15 milioni di casi di abuso in più se l’obbligo di restare a casa sarà prolungato nei prossimi mesi, perché troppo spesso è proprio in famiglia, dentro le mura domestiche che avvengono.

In Italia, secondo quanto emerge dai dati di un recente studio ISTAT, le chiamate al 1522, numero verde messo a disposizione dal Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio, sono in forte aumento; il confronto tra il 1 marzo ed il 16 aprile di questo anno e lo stesso periodo del 2019, evidenzia un 73% di telefonate per richiesta di aiuto in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

E non dimentichiamo anche le forme di violenza psicologica, di mobbing sul posto di lavoro, che colpiscono le donne.

L’augurio è di arrivare presto a non dover più organizzare la ricorrenza del 25 novembre, di superare la violenza di genere, di rispettare le donne in tutte le forme, in tutti i contesti.

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Si è svolta questa mattina 13 novembre, la manifestazione di CGIL, CISL e UIL con presidi organizzati in tutta Italia, nel rispetto delle norme sul distanziamento, di fronte a tutti gli Ospedali Hub della nostra Regione, quindi, per il nostro territorio, all’Ospedale dell’Angelo.

L’obiettivo dei presidi è di richiamare l’attenzione sulla pesantissima situazione nella quale versa la sanità, in particolar modo in questo periodo legato all’emergenza Covid, con il contratto di lavoro scaduto da quasi 2 anni, e con una carenza di personale, soprattutto medici, infermieri, operatori socio sanitari, ma anche tecnici di laboratorio e altri, che ormai sta diventando davvero drammatica.

“Va rivisto il fallimentare sistema di reclutamento e sostituzione del personale esistente in Veneto – sostiene Francesco Menegazzi  Segretario UIL FPL – che vincola le ASL a passare attraverso la Crite, un filtro previsto dalla Regione stessa che rallenta i tempi di assunzione, che potrebbero essere fatte con maggior celerità se solo non si fosse costretti da questo meccanismo. Il solo scopo è quello di generare risparmio, ma questo risparmio viene fatto sulla pelle dei cittadini”.

Analoghe manifestazioni si sono svolte anche a Belluno, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo e Treviso sempre di fronte agli ospedali più grandi del Veneto.

“Siamo molto preoccupati di come si potrà far fronte a questa situazione emergenziale – prosegue Menegazziperchè non ci sono graduatorie utili di infermieri dalle quali poter assumere, solo da pochi giorni si sta procedendo a reclutare personale a tempo determinato o con contratti Co.Co.Co., ma questa non può essere una soluzione. Le prove del nuovo concorso si svolgeranno a fine mese, ma sarà difficile che le assunzioni avvengano prima di metà gennaio”.

In allegato qualche immagine della giornata di oggi. Tutte le altre immagini le potete trovare qui.

Clicca qui per vedere il servizio del Tg3.
Clicca qui per leggere l’articolo di Venezia Today.
Clicca qui per ascoltare una breve dichiarazione rilasciata alla stampa del Segretario Menegazzi

 
   

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Comune e Ames non possono voltarsi dall’altra parte: intervenire subito sulle criticità presenti nei servizi

Si è svolto oggi, 11 novembre, lo sciopero dei Lavoratori di Ames per protestare contro l’Amministrazione Comunale e la Direzione dell’ente che non garantiscono adeguata sicurezza nello svolgimento del lavoro del personale.
Adesione quasi totale del personale esecutore scolastico e collaboratore di cucina dei servizi educativi del Comune di Venezia. Solo quattro strutture sono rimaste aperte parzialmente delle 46 totali (18 Scuole dell’Infanzia, 28 Asili Nido)

Si tratta di una risposta straordinaria di questi lavoratori, circa 260, che hanno scioperato per i bambini e per le famiglie, perché le scuole devono rimanere aperte in sicurezza.

“Servono subito assunzioni – dichiara Greta Fontana delegata UIL FPL e Responsabile Sindacale di Ames – perché il numero di personale è rimasto a quello del periodo pre-covid pur con un aumento di compiti e responsabilità dettati dalle nuove disposizioni regionali sulla riapertura delle scuole, procedure e protocolli chiari per lavorare in sicurezza, collegialità nella gestione dei servizi 0-6 col Comune di Venezia. Sono tutte richieste che poniamo da tempo e sulle quali Comune di Venezia ed Ames, a fronte della straordinaria riuscita dello sciopero di oggi, non possono più soprassedere. Da parte nostra – prosegue Gretanon potremo che continuare con determinazione al fianco di questo personale che è fondamentale per la tenuta dei servizi educativi”.

La manifestazione si è tenuta in contemporanea in Campo San geremia a Venezia e in via Palazzo a Mestre, di fronte alla sede del Comune.

Clicca qui per vedere le foto della manifestazione.

Clicca qui per vedere il video1 e il video2 della manifestazione.

 

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