UIL FPL VENEZIA

NEWS SANITA’

Roma, 5 agosto 2021 – Nella mattinata di oggi ha preso finalmente avvio in ARAN il tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL del comparto della sanità pubblica. In apertura dell’incontro il Presidente, dopo aver brevemente richiamato i contenuti dell’Atto di indirizzo ed espresso l’auspicio che il Tavolo possa giungere in breve tempo alla sottoscrizione del contratto, ha indicato alcuni degli obiettivi che dovranno essere affrontati, tra i quali la revisione del sistema di classificazione.

A seguire l’ARAN, prima di passare la parola alle parti sindacali, ha illustrato il quadro economico-finanziario, riportato dall’atto di indirizzo, nell’ambito del quale ritiene si debba svolgere la trattativa e che, al netto delle ulteriori risorse stanziate direttamente dalla legge di Bilancio 2021 per il riconoscimento di specifiche indennità a favore del personale infermieristico (€ 335 milioni) e delle altre professioni sanitarie e assistenti sociali (€ 100 milioni), dovrà portare ad un incremento medio del 4,38%, al lordo dell’elemento perequativo che ha continuato comunque ad essere erogato in busta paga al personale.

Abbiamo rilevato il ritardo con il quale ha preso avvio questa trattativa, fondamentale per la valorizzazione professionale di chi opera in questo delicato e nevralgico settore, condividendo la necessità di giungere in tempi rapidi al rinnovo del contratto. Cgil, Cisl, Uil di categoria hanno chiarito che, come scritto nel patto per l’innovazione e coesione del lavoro pubblico, le risorse per la classificazione dovranno essere aggiuntive rispetto alle risorse economiche e finanziarie richiamate dall’ARAN.

Conseguentemente abbiamo evidenziato che non permetteremo che le scelte, i tempi e le modalità della discussione siano condizionati dal perimetro delle risorse disponibili a legislazione vigente e che, se necessario, proseguiremo la nostra azione rivendicativa affinchè il Governo proceda alla necessaria integrazione. Nei nostri interventi abbiamo inoltre richiamato gli obiettivi che intendiamo traguardare con questo rinnovo, parte dei quali contenuti nella nostra Piattaforma Unitaria, altri richiamati nel “Patto per l’Inovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” sottoscritto dal Governo con CGIL – CISL – UIL lo scorso 10 marzo.

Tra essi:

• Il giusto riconoscimento economico
• L’aggiornamento del sistema indennitario per tener conto delle mutate condizioni di lavoro e di rischio in cui operano i professionisti e i lavoratori della sanit
• La revisione del sistema di classificazione e l’implementazione del sistema degli incarichi, necessari per la valorizzazione della professionalità e delle competenze acquisite dai professionisti e dai lavoratori
• il potenziamento della contrattazione integrativa e degli altri istituti di partecipazione sindacale
• l’investimento nella formazione professionale per far fronte alle sfide future, in particolare alla digitalizzazione e all’implementazione delle nuove tecnologie sanitarie
• l’individuazione di soluzioni idonee per affrontare i problemi dei carichi di lavoro e dell’aumento dell’età media dei professionisti e dei lavoratori
• la disciplina del “lavoro agile
• l’ampliamento del welfare contrattuale con riguardo, in particolare, al sostegno alla genitorialità con misure che integrino e implementino le prestazioni pubbliche, le forme di previdenza complementare e i sistemi di premialità.

In particolare, abbiamo rappresentato che il confronto che avvieremo nel corso della trattativa su ciascuno degli obiettivi non potrà sovrapporsi a discussioni in corso o concluse in altri comparti di contrattazione ma dovrà avvenire in modo autonomo, tenendo conto delle peculiari specificità che caratterizzano il settore della sanità. Abbiamo inoltre rappresentato la necessità di intervenire su alcuni articoli del precedente rinnovo contrattuale per tener conto degli interventi normativi sopraggiunti ma, soprattutto, per risolvere alcune criticità che in questi anni sono state rilevate e sulle quali ci aspettiamo una concreta disponibilità da parte dell’ARAN e dei rappresentanti del Comitato di Settore, per individuare soluzioni adeguate ai problemi sui quali più volte ci siamo confrontati. In conclusione dei lavori è stato fissato il prossimo incontro per il 7 settembre alle ore 11.

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Oggi 22 luglio 2021, il Senato ha definitivamente approvato la conversione del decreto legge “Sostegni-bis” che istituisce il ruolo socio sanitario anche per gli Oss che finalmente vedono riconoscere il proprio ruolo nel sistema sanitario.

“Dopo questo importante traguardo per la valorizzazione degli operatori socio sanitari – dichiara Michelangelo Librandi Segretario Generale della UIL-FPL – la Uil Fpl chiede che si arrivi subito ad una revisione vera del Profilo, presupposto indispensabile per il giusto riconoscimento professionale e contrattuale di tutti gli OSS operanti nella sanità pubblica, privata e nel terzo settore.”
Clicca qui per vedere il video che spiega, in sintesi cosa cambia con l’introduzione di questo nuovo ruolo.
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Venezia, 26 febbraio 2021 – Si è svolta questa mattina la cerimonia di nomina dei Direttori Generali del Veneto, prorogati per necessità legate all’emergenza Covid di 2 mesi, che resteranno in carica per il triennio 2021-2023.

Nel territorio della nostra provincia sono stati nominati il Dr. Edgardo Contato e il Dr. Mauro Filippi.

Il Dr. Edgardo Contato è nato nel 1958, è un medico specializzato in Igiene e Medicina Preventiva. Ha lavorato presso numerose Aziende del Veneto, quindi presso l’ASL di Ferrara, dove ha svolto, tra le altre il ruolo di Direttore di Distretto, di Direttore Sanitario e facente funzione di Direttore Generale. L’ultimo incarico lo ha svolto come Direttore Sanitario presso l’ASL 5 Polesana.
Il Dr. Mauro Filippi invece, è persona molto conosciuta in questo territorio perché ha sempre lavorato nella nostra provincia. E’ il primo laureato in Scienze Infermieristiche nominato Direttore Generale in un’ASL del Veneto (secondo in Italia), già Direttore dei Servizi Socio Sanitari della stessa azienda dove ha svolto anche il ruolo di Dirigente delle Professioni Sanitarie. Ha cominciato la sua carriera lavorando all’Ospedale Civile di Venezia presso l’allora ULSS 16 in quello che veniva chiamato Ufficio Infermieristico negli anni ’90.

Ecco l’elenco completo dei nuovi Direttori delle ASL del Veneto.

  • ULSS 1 DOLOMITI Carraro Maria Grazia
  • ULSS 2 MARCA TREVIGIANA Benazzi Francesco
  • ULSS 3 SERENISSIMA Contato Edgardo
  • ULSS 4 VENETO ORIENTALE Filippi Mauro
  • ULSS 5 POLESANA Simionato Patrizia
  • ULSS 6 EUGANEA Fortuna Paolo
  • ULSS 7 PEDEMONTANA Bramezza Carlo
  • ULSS 8 BERICA Bonavina Maria Giuseppina
  • ULSS 9 SCALIGERA Girardi Pietro
  • AOUI PADOVA Dal Ben Giuseppe
  • AOUI VERONA Bravi Callisto
  • ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO Benini Patrizia
  • AZIENDA ZERO Toniolo Roberto

Sottolineiamo come ben 4 Direttori provengono dal territorio della nostra Provincia, ovvero il Dr. Dal Ben, il Dr. Bramezza – già Direttori Generali di ASL 3 e 4 – la Dr.ssa Carraro – già Direttore Sanitario dell’ASL 3, oltre al neo Direttore Generale dell’ASL 4 Dr. Mauro Filippi – già DSS della stessa Azienda. Anche la Dr.ssa Benini è conosciuta per essere stata Direttore Sanitario nell’ASL 4 qualche anno fa.

Come UIL FPL, ci auguriamo di poter intraprendere da subito un dialogo proficuo e serio, nel rispetto dei ruoli di ognuno.

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Ecco il commento di Mario Ragno Segretario UIL FPL di Venezia e Coordinatore UIL FPL Veneto, nonchè componente della Sergretria UIL Veneto Confederale, alle dichiarazioni della Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone dello scorso 6 dicembre. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil saranno convocati solo il 10 dicembre, pertanto lo sciopero non sarà revocato.


Gentile Ministra,

la sua lettera nei toni oggi è più distensiva di altre affermazioni da lei fatte nel passato, prendiamo quello che di positivo ha.

Scioperare il giorno 9 è, per chi ha dedicato mezza vita lavorativa come me al Sindacato, una responsabilità enorme. Da un lato la responsabilità verso un Paese in piena “guerra” e dall’altro quella di dar voce alle migliaia di colleghi che da tanti anni vivono con frustrazione la loro condizione di lavoro e nonostante ciò ci mettono l’anima e sono la stragrande maggioranza. La frustrazione di lavorare in una P.A. dove la parola merito è solamente una presa per il sedere, dove l’organizzazione del lavoro spesso è arcaica, dove la politica si sostituisce alla dirigenza, dove perfino i primari vengono nominati per appartenenza, dove, purtroppo, non raramente la dirigenza è accondiscendente per mantenere posto e privilegi. Pagati poco e male, dove alla capacità è preferito il lecchinaggio.

Negli anni avete tolto alle OO.SS. e di conseguenza ai Lavoratori diritti e non privilegi conquistati con il sangue dai nostri genitori e nonni. La “ragion di Stato” ha coperto quintali di nefandezze. Avete inserito tutta una serie di regole assurde che non hanno nessuna logica se non di penalizzare chi lavora. Oggi Lei scrive che le economie che si produrranno con il lavoro agile potranno essere impiegate per la contrattazione di secondo livello, bene, mi deve spiegare però, qual è il principio che da un decennio vieta alle amministrazioni locali, di poter destinare nuovi denari alla contrattazione di secondo livello?
Perchè nella loro autonomia i comuni ad esempio, non possono spendere in servizi nuovi che comportano una spesa da inserire nella contrattazione di secondo livello? Saranno i cittadini a valutare l’operato di quella amministrazione.
Mi spiega perchè viene scritto nei contratti nazionali che sarà attivata la commissione x o l’organismo y e poi con l’Aran non si riesce mai a sedersi attorno ad un tavolo? Lei non era ancora ventenne quando sottoscrivemmo il CCNL degli Enti Locali 2002-2005, nel gennaio 2004, quasi 17 anni fa. Li dentro l’art. 12 prevedeva la costituzione della Commissione Paritetica per il Sistema di Classificazione, che doveva rivisitare i profili professionali alla luce di nuove competenze e professionalità, tanto per capirci e per farle un es.: nella sanità l’infermiere è inquadrato in categoria D nelle Ipab in categoria C, per entrambi ora serve la laurea per l’ingresso, che viene chiesta anche per fare l’educatrice di asilo nido o insegnante alla scuola dell’infanzia. Sono 17 anni che aspettano, mai convocata!!!
Mi spiega perchè a fronte di un contratto firmato da due parti, poi si tiene conto del parere di una sola di queste, fatalità quella vostra? Mi spiega perchè nei nostri contratti interviene di continuo la Corte dei Conti, spesso con pareri opposti tra regione e regione, debordando ampiamente i suoi compiti? Ma che li firmiamo a fare i contratti se poi sono altri che decidono?

Con la pandemia si aggiunge il problema della sicurezza e degli organici…. spero non vorrà anche Lei come tanti altri illustri opinionisti dei salotti televisivi chiedere dov’era il sindacato, quando si è fatto lo scempio della Sanità Pubblica, quantomeno Lei dovrebbe sapere che le leggi si fanno in Parlamento!

Se vuole veramente cambiare la P.A. farla diventare la locomotiva trainante di questo Paese, inizi con i fatti, sarà lungo, difficile il rinnovamento, molto più faticoso ed a volte impopolare del galleggiare, ma l’Italia tutta ne ha bisogno e se lei avrà il coraggio e la forza di farlo, il Sindacato sarà al suo fianco. Convochi le Segreterie Nazionali già domattina, 3 gg sono pochi, ma possono essere tanti.

Mario Ragno
Coordinatore Uil Fpl Veneto

Dadone

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Si è svolta questa mattina 13 novembre, la manifestazione di CGIL, CISL e UIL con presidi organizzati in tutta Italia, nel rispetto delle norme sul distanziamento, di fronte a tutti gli Ospedali Hub della nostra Regione, quindi, per il nostro territorio, all’Ospedale dell’Angelo.

L’obiettivo dei presidi è di richiamare l’attenzione sulla pesantissima situazione nella quale versa la sanità, in particolar modo in questo periodo legato all’emergenza Covid, con il contratto di lavoro scaduto da quasi 2 anni, e con una carenza di personale, soprattutto medici, infermieri, operatori socio sanitari, ma anche tecnici di laboratorio e altri, che ormai sta diventando davvero drammatica.

“Va rivisto il fallimentare sistema di reclutamento e sostituzione del personale esistente in Veneto – sostiene Francesco Menegazzi  Segretario UIL FPL – che vincola le ASL a passare attraverso la Crite, un filtro previsto dalla Regione stessa che rallenta i tempi di assunzione, che potrebbero essere fatte con maggior celerità se solo non si fosse costretti da questo meccanismo. Il solo scopo è quello di generare risparmio, ma questo risparmio viene fatto sulla pelle dei cittadini”.

Analoghe manifestazioni si sono svolte anche a Belluno, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo e Treviso sempre di fronte agli ospedali più grandi del Veneto.

“Siamo molto preoccupati di come si potrà far fronte a questa situazione emergenziale – prosegue Menegazziperchè non ci sono graduatorie utili di infermieri dalle quali poter assumere, solo da pochi giorni si sta procedendo a reclutare personale a tempo determinato o con contratti Co.Co.Co., ma questa non può essere una soluzione. Le prove del nuovo concorso si svolgeranno a fine mese, ma sarà difficile che le assunzioni avvengano prima di metà gennaio”.

In allegato qualche immagine della giornata di oggi. Tutte le altre immagini le potete trovare qui.

Clicca qui per vedere il servizio del Tg3.
Clicca qui per leggere l’articolo di Venezia Today.
Clicca qui per ascoltare una breve dichiarazione rilasciata alla stampa del Segretario Menegazzi

 
   

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“Efficienza e qualità si fanno insieme ai lavoratori”
Roma, 20 ottobre“I rinnovi contrattuali costituiscono la priorità, il punto di partenza per affrontare la nuova sfida per l’innovazione nella Pubblica Amministrazione. Per poter chiudere un rinnovo contrattuale degno di questo nome abbiamo avuto la pazienza di attendere l’ultimo anno del triennio ma le risorse che si intendono porre a disposizione per il 2021, ad integrazione delle precedenti, sono del tutto insufficienti”. Lo dichiarano in una nota Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, rispettivamente Segretari Generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa.
“I lavoratori sono stanchi di aspettare, con l’ultimo rinnovo contrattuale non è ancora stato recuperato quel gap economico procurato da quasi dieci anni di blocco della contrattazione, non si può chiedere loro di essere i protagonisti della sfida per l’innovazione continuandoli a mortificare dal punto di vista salariale oltre che professionale, considerato anche che con i nuovi contratti vanno necessariamente affrontati i nodi che riguardano i percorsi di carriera, rimuovendo i vincoli che attualmente li impediscono. Lavoratrici e lavoratori che a mani nude hanno affrontato la pandemia e ai quali oggi non si danno risposte adeguate. Lo diciamo chiaramente: le risorse non bastano”.
“Urge, inoltre, premere l’acceleratore sulle assunzioni, gli uffici pubblici si stanno svuotando, l’età media aumenta progressivamente e altri 500.000 lavoratori sono prossimi all’uscita tra Quota 100 e pensionamenti dovuti all’età. Se non si immettono forze nuove a breve non sarà più possibile favorire il passaggio delle competenze disperdendo in tal modo un patrimonio di conoscenze di enorme valore. Inoltre, è improcrastinabile procedere alla stabilizzazione dei precari. Dopo che da anni questi ultimi assicurano il corretto funzionamento di interi settori della P.A. non è più tollerabile che non si provveda alla definizione della loro posizione”, proseguono i quattro sindacalisti.
“Il decreto ministeriale sul lavoro agile è irricevibile, non condividiamo nel modo più assoluto il contenuto. Il provvedimento adottato non da risposte ai lavoratori sullo smart working, da strapotere ai dirigenti su aspetti che oggi sono regolati dalla contrattazione, e non prevede che le misure siano adottate tramite accordi con il sindacato ma dovremmo affidarci alla bontà del dirigente che potrà attivare il confronto con i rappresentanti sindacali. Questo decreto ministeriale non risolve alcun problema relativo allo smart working, scarica sulla responsabilità e discrezionalità dei dirigenti le scelte e attacca il sindacato”, evidenziano Sorrentino, Petriccioli, Librandi e Turco.
“In assenza, ad oggi, di risposte adeguate Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa proclamano lo stato di agitazione in tutti gli uffici e settori del Pubblico Impiego”, concludono i Segretari Generali.
Clicca qui per scaricare la lettera inviata al Ministro Dadone.
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Lo scorso 31 luglio si è svolta la consueta Cabina di Regia tra Regione, Organizzazioni Sindacali e soggetti datoriali per affrontare quello che ormai sta diventando il drammatico problema relativo alla formazione e reclutamento degli Operatori Socio Sanitari. Per la UIL FPL Veneto hanno partecipato Barbara Facco in qualità di Coordinatore Nazionale OSS con Federica Bonaldo e Piero Polo per la UIL FPL di Venezia.

All’Ordine del Giorno la restituzione di quanto già proposto nel precedente incontro riguardo l’utilizzo della FAD, la possibilità di estensione dei tirocini nelle case di riposo, l’attivazione di corsi intensivi, le nuove date per la selezione.

L’analisi parte dal recepimento delle proposte per cui la Regione ha effettuato delle valutazioni sulla fattibilità di erogare in forma FAD alcune discipline del corso ed è stato approvato di utilizzare questa metodologia con 120 ore del Modulo di Base e altre 85 del Modulo Professionalizzante e pertanto il pacchetto conterrà un totale di 205 ore su 480 di formazione in modalità asincrona ossia attraverso video lezioni registrate.

Il tirocinio sanitario sarà effettuato anche in strutture socio assistenziali del territorio per una parte di ore più consistente.

Il corso intensivo proposto nella precedente seduta, che porterà alla formazione di OSS a parità di ore di formazione così come da normativa, prevederà anche un sistema premiante per le case di riposo che li attiveranno. Le modalità di tale sistema saranno oggetto di successiva discussione. Al contrario, gli Enti che presenteranno progetti che poi si riveleranno di scarsa qualità saranno invece svantaggiati nei bandi successivi.

I corsi prevederanno tre sessioni di esami e pertanto vi saranno scaglioni di diplomati che dovrebbero permettere poi un assorbimento piu’ omogeneo nel territorio. Pertanto i bandi dei corsi avranno una programmazione biennale. Si stima di attivare 138 corsi annuali.

Le Aziende ULSS quali nuovi recettori dei fabbisogni di OSS dal territorio, hanno stimato le necessità di formazione di 4100 nuovi operatori complessivamente.

Per venire incontro alle esigenze dei corsisti stranieri, europei ed extraeuropei, la regolarizzazione dei diplomi di accesso al corso attraverso i percorsi di equivalenza ed equipollenza, potranno essere svolte durante il periodo di partecipazione ai corsi pur rimanendo condizione imprescindibile per poter conseguire il diploma, mentre la certificazione dell’uso e possesso della lingua italiana passerà alla categoria B1, di livello più elevato.

Vengono riconfermati i voucher formativi di 1500€ secondo le stesse modalità dell’anno scorso e viene abbassata la quota di iscrizione che passerà da 2000€ a 1800€. Anche questo intervento, si propone di incentivare e promuovere l’adesione ai corsi facendo leva sul fattore economico.

Come UIL FPL, in linea con i precedenti interventi che mirano a favorire una maggiore flessibilità sulla frequenza ai corsi, senza però comprometterne la formazione, abbiamo voluto intervenire sulla modalità di erogazione dei corsi in modalità asincrona, la quale non permette una relazione diretta con il formatore, non permette allo studente di poter formulare domande, né crea discussione all’interno del gruppo, limitando l’acquisizione dei contenuti ad una mera presa d’atto, senza verificare la comprensione dei contenuti stessi.

Abbiamo inoltre presentato la criticità riguardante la reale attivazione dei corsi. Riteniamo infatti che la bassa adesione, unita al maggior numero di corsi che si vorranno attivare, porterà ad una reale diminuzione dei corsi attivabili.

I Rappresentanti della Regione, cogliendo l’osservazione sulla modalità asincronica di erogazione dei corsi in Fad, creeranno delle modalità di interlocuzione diretta con i formatori e gli argomenti saranno poi ripresi in aula.

Ed è notizia di qualche giorno fa l’immediata pubblicazione dei Bandi sul BUR. Clicca qui per scaricare il documento.

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Venezia, 18 maggio 2020
FIRMATO ACCORDO REGIONE/SINDACATO PREMIO AL
PERSONALE IMPEGNATO NELL’EMERGENZA COVID-19 SANITA’ VENETA

Nella giornata di oggi abbiamo raccolto i frutti di un lavoro sul quale ci siamo spesi molto con l’obiettivo di riconoscere un premio economico straordinario alle migliaia di lavoratori della sanità veneta che in questi mesi sono stati in prima linea nel contrasto all’emergenza covid-19.

“Siamo molto soddisfatti – affermano i Segretari Generali di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL del Veneto Ivan Bernini, Marj Pallaro e D’Emanuele Scarparonon solo per i contenuti dell’accordo ma anche per il metodo con cui ci siamo arrivati. Un lavoro unitario, di squadra, che ci ha consentito di agire sia sul livello nazionale per emendare alcune parti del decreto legge originario rendendo possibile alle regioni l’utilizzo di risorse per premiare i lavoratori, sia a livello regionale nel rivendicare le risorse aggiuntive e nel proporre un accordo per la loro distribuzione. Abbiamo previsto – proseguono i sindacalisti – di remunerare l’impegno del personale direttamente coinvolto nei reparti e nei servizi Covid nel periodo dell’emergenza, ma anche di considerare coloro che pur non operando in strutture Covid-dedicate hanno fornito un supporto necessario e indispensabile a queste attività.

Nello specifico è previsto un premio di € 1.200 ai lavoratori direttamente coinvolti, erogabile già a giugno o luglio, al quale si aggiungono indennità economiche contrattualmente previste che consentono di remunerare l’impegno che i lavoratori hanno avuto in questa fase. In seguito le Aziende potranno identificare ulteriore personale coinvolto a supporto delle attività covid. Le somme a disposizione sono significative: 60.932.640 euro per i complessivi 56.501 lavoratori della sanità veneta.

“Nell’assegnazione del premio – concludono – non abbiamo voluto fare distinzione tra profili professionali proprio perché le risorse stanziate da Stato e Regione sono state messe per remunerare l’impegno profuso da parte di tutto il personale coinvolto nell’emergenza Covid 19. I lavoratori che in questi mesi hanno lavorato fianco a fianco, indipendentemente dal profilo professionale, hanno sviluppato forte legame e solidarietà tra loro. Sarebbe stato sbagliato rompere quella solidarietà attraverso un accordo che avesse diviso a posteriori anziché unire”.

200518 CGILCISLUIL accordo regione risorse Covid

 

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200428 CGILCISLUIL volantino RAR

E’ stato sottoscritto oggi, 28 aprile, un verbale d’intesa tra UIL FPL, CGIL FP e CISL FPS  che prevede la messa a disposizione da parte della Regione di tutte le risorse attualmente possibili o ipotizzabili, pari a circa 61 milioni di Euro, e che non rappresentano un punto d’arrivo ma di partenza. Infatti sarà nostro impegno mettere in atto ogni azione possibile per integrare questo importo e individuare ulteriori risorse da mettere a disposizione dei lavoratori impegnati nell’attività residenziale delle RSA.

“Non pensiamo – affermano Cgil Cisl Uil della Funzione Pubblica del Veneto – che sia terminata la fase dell’emergenza e proprio a partire da questa evidenza ci siamo posti almeno tre obiettivi che stanno nell’intesa sottoscritta” .
Nel dettaglio è stato concordato di:

  • rendere più stringente il confronto al livello regionale attraverso un cronoprogramma di incontri che stabilisca non solo le quantità economiche aggiuntive necessarie a riconoscere l’impegno profuso dai lavoratori della sanità del Veneto, ma che operi concretamente per impegnare la regione nell’incremento stabile del personale socio-sanitario.
  • strutturare la partecipazione sindacale a livello aziendale per garantire che nella fase di “convivenza con il covid-19” tutti gli interventi di graduale riapertura ed organizzazione dei servizi siano oggetto di confronto con le parti sociali.
  • rendere esigibili i 100 euro del premio presenza senza interpretazioni che penalizzino i lavoratori.

“L’emergenza Covid-19 – prosegue il comunicato di CGIL, CISL e UIL – ha reso evidente che non si possono “fare le pulci” alle risorse necessarie a far funzionare il sistema sanitario e socio-assistenziale e che serve un vigoroso piano di investimenti. Per quanto ci riguarda, concludono Cgil Cisl Uil, con oggi apriamo un percorso anche nella nostra regione che miri a potenziare e riorganizzare il sistema salute nel suo insieme. Se è vero che il nostro servizio sanitario ha retto complessivamente l’emergenza è altrettanto evidente che sono emersi limiti pesanti nell’insieme del sistema salute; a partire dalle strutture residenziali e del territorio”.

L’incontro di oggi è stato positivo e rappresenta quindi il punto di partenza.

Non “faremo sconti” a nessuno per raggiungere i risultati necessari a valorizzare il personale per l’oggi e per il futuro.

Nessuno. Né a coloro che hanno per anni privilegiato aspetti finanziari agli interventi necessari a rafforzare il sistema salute, né a coloro che anche oggi cercano di sfruttare l’onda lunga dell’emotività per accreditarsi i risultati ottenuti al tavolo di oggi dopo anni di imbarazzanti silenzi.

Venezia, 28 aprile 2020

 

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Convocare subito il tavolo per la valorizzazione del personale della sanità e del settore socio-sanitario.

Comunicato stampa FPCGIL, CISL FP e UIL FPL del Veneto

A due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19 e dopo che i lavoratori della sanità e del socio sanitario sono stati definiti “eroi”, la Regione Veneto non ha ancora convocato le Organizzazioni Sindacali per riconoscere a questi eroi la giusta valorizzazione che altre regioni (Toscana, Emilia, Umbria, Friuli, Sicilia…) hanno già riconosciuto da settimane con accordi specifici.

I lavoratori del comparto della sanità della Regione Veneto, dagli ultimi dati disponibili della Ragioneria Generale dello Stato (2017) sono agli ultimi posti in classifica per retribuzione lorda annuale, e poiché il Contratto di riferimento è nazionale, a fare la differenza sono le risorse aggiuntive che le singole regioni integrano nei fondi della produttività delle loro aziende sanitarie.

La Regione Veneto con 28.941 euro lordi medi colloca il proprio personale al quart’ultimo posto, sotto la media italiana che è di 30.238 euro a dipendente. Davanti tutte le Regioni del Nord e perfino del Sud. I nostri “eroi”, infermieri ed OSS guadagnano rispettivamente 1.210 euro e 1000 euro in meno della media nazionale. E questo prima degli accordi di numerose regioni di questi giorni.

Una situazione inaccettabile per noi e i nostri lavoratori precisano Sonia Todesco della FP CGIL, Mary Pallaro della CISL FP e D’Emanuele Scarparo della UIL FPL del Veneto, tanto più che ci troviamo ancora nel pieno di un’emergenza sanitaria con non trascurabili problemi in termini di contagio dei lavoratori e di scarsità di misure di protezione.

Alle nostre richieste il Presidente Zaia e l’Assessore Lanzarin non hanno né risposto né convocato il tavolo regionale e questo silenzio riveste un significato importante per i nostri lavoratori. Un silenzio che dovrebbe essere riempito al più presto di fatti e sostanza.

Si eviti quindi che il dibattito sul riconoscimento economico ai lavoratori si esaurisca sui giornali senza alcuna concretezza. Si convochino subito le Organizzazioni Sindacali al tavolo regionale e si sottoscriva al più presto un accordo che riconosca, non solo la qualifica di eroi che si sono guadagnati sul campo i lavoratori, ma anche il differenziale con le altre regioni che comincia a diventare una evidenza veramente imbarazzante.

200416 UILFPL Veneto iniziative
200417 CGILCISLUIL volantino regione
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